Bibbia cattolica

Il prologo del Vangelo di Giovanni, Vulgata Clementina, edizione 1922

Una Bibbia cattolica è una Bibbia cristiana che include l'intero canone di 73 libri riconosciuto dalla Chiesa cattolica inclusi i libri deuterocanonici, un termine usato, da alcuni studiosi e dai cattolici, per indicare i libri (e parti di libri) dell'Antico Testamento che sono nella collezione greca dei Septuaginta ma non nella collezione dei testi masoretici ebraici.

Secondo il Decretum Gelasianum, opera scritta da uno studioso anonimo tra il 519 e il 553, il Concilio di Roma del 382 citava un elenco di libri di scritture presentati come canonici. Questo elenco cita tutti i libri deuterocanonici, tranne Baruc e la Lettera di Geremia, come parte del Canone dell'Antico Testamento.[1] Successivamente, al Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze (1431-1449), la Chiesa Cattolica affermò formalmente il proprio canone della Scrittura, che il Concilio di Trento (1545-1563) stabilì definitivamente come composto da 46 libri dell'Antico Testamento e 27 del Nuovo Testamento per un totale di 73 libri della Bibbia cattolica.[2]

I lezionari per l'uso nella liturgia differiscono, in qualche modo, nel testo, dalle versioni bibliche su cui si basano. La Vulgata è la traduzione ufficiale della Bibbia della Chiesa latina, ma la traduzione dall'originale ebraico, aramaico e greco è stata incoraggiata da quando Papa Pio XII pubblicò l'enciclica Divino afflante Spiritu nel 1943. Da allora, le conferenze episcopali hanno stabilito traduzioni ufficiali nelle lingue locali per i loro territori.

  1. ^ Tertullian : Decretum Gelasianum (English translation), su tertullian.org.
  2. ^ New Catholic Encyclopedia, Vol. 3ª ed., Catholic University of America, 2003, pp. 20,26, ISBN 9780787640040.

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